Spiritualità
CHIESA DI S.STEFANO
L’originaria chiesa di S. Stefano sorgeva fuori dall’abitato di Piobbico, in loc. Finocchieto, e fu distrutta dal terremoto del 1781.
Subito dopo il tragico evento, venne nominato parroco Don Ulderico Matterozzi Brancaleoni, la famiglia che dominò Piobbico per secoli, che aveva ereditato il feudo e che, fattosi sacerdote, nel 1776 vi rinunciò in favore del fratello Antonio Francesco. Don Ulderico, con l’aiuto del fratello, nel 1784 diede inizio ai lavori di costruzione della nuova chiesa nel luogo dove si trova oggi. I lavori si protrassero fino al 1790 e la chiesa venne consacrata il 23 giugno 1793. La facciata di S. Stefano, semplice ed elegante, è in mattoni faccia a vista, su cui risalta il bianco travertino del Nerone usato nel portale, nel timpano ed in altri elementi architettonici: il volto frontale della struttura è movimentato dall’arco del portale, nel cui lunotto superiore campeggia l’arme dei Brancaleoni, e dai due archetti laterali. Questo centro di spiritualità delle Alte Marche è ricco di contenuti artistici di pregio tra cui sei magnifiche statue dei Profeti, opera di Federico Brandani, che furono recuperate fra le macerie della vecchia chiesa. La grandiosa tavola posta dietro l’altare maggiore, che rappresenta il martirio di S. Stefano, è datata 1570. Sull’altare di destra si trova il celebre quadro del “Ritorno della Sacra Famiglia dall’Egitto”, una mirabile opera di Federico Barocci. L’artista, ispirandosi ai vangeli apocrifi ed alla narrazione del Vangelo di Matteo, ha voluto fermare un immaginario momento di riposo della Sacra Famiglia durante la sua fuga in Egitto, sostituendo la palma da datteri con un ciliegio. La Vergine siede e prende acqua in una tazza, mentre S. Giuseppe abbassa un ramoscello di quei frutti e ne porge al Bambino.
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