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RIEVOCAZIONI RELIGIOSE

LE RIEVOCAZIONI DI PASQUA

Sono numerose le tradizioni nelle Alte Marche dedicate alla ricorrenza religiosa più lieta dell’anno: la Pasqua. Tante le attività che ogni città, paese o singola parrocchia organizza durante il periodo pasquale, tutte curiose, scenografiche, ricche di storia e fascino da meritare una menzione particolare.

La Passio di Serravalle di Carda - Apecchio

Serravalle di Carda è una località del Comune di Apecchio famosa per la messa in scena storico-religiosa della passione di Cristo, chiamata “Passio”. La scena più suggestiva della rappresentazione è quella della Crocefissione, capace di suscitare profonda emozione in chi la guarda, grazie ai commoventi dialoghi, ai costumi, alle scenografie curate nei minimi dettagli e alla luce delle torce che crea un’atmosfera molto coinvolgente.

Processione del Cristo Morto - Cagli

La rievocazione del Venerdì Santo di Cagli raggiunge il suo culmine durante l’imponente processione serale delle confraternite del paese. Più di quattrocento confratelli, vestiti di tuniche, scalzi e incappucciati percorrono le vie del paese alla luce delle fiaccole, avvolti dal silenzio e dalla musica dei tamburi. Uno spettacolo di grande impatto emotivo.

La Turba - Cantiano

La tradizionale notte del Venerdì Santo a Cantiano si rivivono gli ultimi momenti della vita di Gesù Cristo attraverso toccanti rievocazioni storiche. La Turba di Cantiano è uno degli appuntamenti più scenografici ed antichi d’Italia nel periodo pasquale. Nasce infatti intorno al XIII secolo, probabilmente a seguito di movimenti popolari diffusi in tutta l’Italia centrale. Queste genti, una “turba” di persone che invocava la pace e la fratellanza in processioni accompagnate da canti e preghiere, percorrevano a piedi tutta l’Italia e l’Europa e furono accolti anche a Cantiano, nelle Alte Marche. La tradizione, riproposta attraverso i secoli con la Passione di Gesù, rivive in una manifestazione di spettacolare teatralità, che trasforma l’abitato in un palcoscenico a cielo aperto per un coinvolgimento indimenticabile.

Sassoferrato - Città della Passione

La Passione sassoferratese non si limita a essere una rievocazione religiosa, data l’innegabile presenza della componente teatrale che emerge nei costumi, ispirati al cinema e influenzati dal contesto storico-culturale sassoferratese, nelle musiche, che hanno un significativo effetto suggestivo, e nella sceneggiatura. Le vesti dei figuranti degli anni ’50 e ’60 vennero cucite dalle suore benedettine mentre gli elmi, le corazze e le altre attrezzature furono ordinati alla Casa Filistrucchi di Firenze. Successivamente, dagli anni ‘70, gli stessi figuranti e le loro famiglie realizzarono i costumi utilizzando materiali poveri (vecchie lenzuola o i tessuti che ricoprivano i materassi di crine) per la Turba, mentre si ricorreva a tessuti più lucidi e brillanti, come raso e fodera, per i figuranti principali. Corazze, corpetti, elmetti e gambali dei soldati romani vennero realizzati da artigiani locali utilizzando latta e con saldature a stagno. Verso la fine degli anni ’80, per i costumi dei figuranti principali e per i soldati romani, si ricorse al noleggio presso la prestigiosa Sartoria Teatrale Alberani di Bologna o al prestito, gentilmente offerto dal comitato organizzatore del presepe vivente di Genga. Nella seconda metà degli anni ’90, in un periodo di particolare ricchezza ed effervescenza della Pro Loco Sassoferrato, si decise di investire nella realizzazione di costumi propri. Mara ed Ester Cesauri, da sempre attive partecipanti della manifestazione, misero a disposizione il loro laboratorio; con la collaborazione e con l’ausilio delle loro lavoranti e di molti sassoferratesi hanno potuto in tal modo realizzare i costumi attualmente utilizzati. Questi non rispecchiano la realtà storica del periodo dei fatti narrati dalla Rappresentazione, ma fanno riferimento al film “Gesù di Nazareth” di Zeffirelli e alla filmografia degli anni ’50 e ’60. Le musiche che accompagnavano le prime rappresentazioni venivano diffuse da altoparlanti disposti lungo tutto il percorso. La prima colonna sonora fu realizzata mixando brani musicali del coro della Cappella Sistina. La rappresentazione, nell’attualità, si apre con una musica di Felix Mendelssohn, la “Grotta di Fingal”, composta nel 1830. Lungo Corso Don Minzoni si snoda poi la Via Crucis, dove Gesù cade per tre volte, incontra la Veronica e il Cireneo, accompagnata dalle note del “Mandarino Meraviglioso” di Béla Bartòk, composto tra il 1918 e il 1924. È sul sagrato della Chiesa di San Francesco, in un silenzio surreale e una profonda commozione generale, che avviene la Crocefissione, a cui seguono l’agonia e la morte di Gesù. La vicenda è accompagnata dal “Tristano e Isotta” di Richard Wagner, composto tra 1857 e il 1859. Con la melodia “Morte di Aase”, che fa parte delle composizioni del Peer Gynt scritte da Edvard Grieg nel 1876, la bianca chiesa diviene sepolcro. Qui ha luogo lo struggente momento della deposizione che segna l’incipit della secolare Processione dei Sacconi i quali, spuntando da un grande fascio di luce, portano i simboli della Passione.

IL NATALE CHE NON TI ASPETTI

Un viaggio delle meraviglie tra le bellissime località che vanno dal mare Adriatico al Montefeltro: Frontone, Cagli e Paravento, Apecchio, Piobbico.

L’evento più atteso della stagione capace di conquistare famiglie e bambini con i mercatini più belli del centro Italia, presepi viventi, presepi artistici, castelli medievali che scintillano di colori, borghi illuminati dalla sola luce delle candele, iniziative per i più piccoli in compagnia di Babbo Natale e i suoi elfi, la parata dei Babbi Natale, laboratori, concerti, spettacoli, e tutta l’atmosfera calda, scintillante e avvolgente del periodo più dolce e magico dell’anno.

Più di cento iniziative con il “Natale che non ti aspetti”, l’evento coordinato dall’ Unione delle Pro Loco di Pesaro e Urbino e promosso dalla Regione Marche e dalla Provincia di Pesaro e Urbino.