Spiritualità
COLLEGIATA S.GIOVANNI BATTISTA
La collegiata di S. Giovanni Battista è la chiesa principale di Cantiano.
Fu costruita in sostituzione dell’antica pieve di S. Giovannino per accogliere degnamente l’immagine del Cristo legato alla colonna, proveniente dalla cappella di Colsecco, che dispensava numerose grazie e miracoli. La costruzione della chiesa fu merito della generosità dei fedeli e l’edificio fu aperto al culto nel 1631. Trent’anni dopo papa Alessandro VII elevò la chiesa a Collegiata, dotandola di un capitolo permanente composto da un arciprete che lo presiedeva e sei canonici (di cui un teologo, un penitenziere, un cerimoniere, un fabbricere e un camerlengo); nel 1721 papa Clemente XI, nativo di Urbino, volle dare un’ulteriore distinzione al tempio proclamandolo Insigne Collegiata con apposita bolla. Al suo interno si segnalano diverse opere pregevoli di scuola umbro marchigiana. Tra queste, le pale d’altare del XVII secolo raffiguranti la Vergine, S. Girolamo e santi, un’Annunciazione ed una Natività di Maria, tutte attribuite ai pittori di origine cantianese Francesco e Flaminio Allegrini. Nel braccio sinistro del transetto si trova una pala d’altare raffigurante S. Carlo Borromeo attribuita al pittore veneto Claudio Ridolfi (1570-1644). Sempre attribuita a Ridolfi è la tela raffigurante la Traslazione della santa Casa di Loreto e S. Andrea. Nell’altare della cappella Fabi, è posta una Vergine con Bambino detta della Misericordia, realizzata da Gaetano Lapis di Cagli (1706-1773) nel corso della prima metà del Settecento. La vera perla artistica di tutta la chiesa è però il pregevole tondo del XV secolo raffigurante la Madonna detta del Cardellino: la bellissima immagine rinascimentale della Vergine con Bambino e S. Giovannino è racchiusa in una splendida cornice lignea dorata con frutta e fogliame. Per secoli attribuita dalla critica ad Eusebio di S. Giorgio (1465-1539), è invece opera del suo maestro, Pietro Vannucci detto il Perugino (1450-1524) come ricorda una lapide all’interno della chiesa. Oltre alla preziosa tavola, degno di nota è il monumentale altare maggiore in marmo bianco e mandorlato rosa.
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